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2022
Wind

Wind

随风飘散 Suí Fēng Piāo Sàn (Dispersa nel vento)

di Dandren Wanggyal, 2020, durata 96'.

 

Sceneggiatura: Medok, Danba Darjee, Tsering Thar

Fotografia: Liu Qibing

Montaggio: Hao Shaogang

Musica: Wang Yuxiang

Produttore: Li Xie, Xu Chuantong

Interpreti: Tsering Drolma, Sonam Wangmo, Genden Phuntsok, Wondrok Tso, Gikshak Tsering, Tsewang Lhatso

Un corraggioso racconto femminista che vede una madre sola e la volitiva figlia lottare per la sopravvivenza e la dignità in un villaggio tibetano dominato da tradizioni ataviche patriarcali. Premio come Miglior Opera Prima ai Golden Rooster 2021.

Presentato in prima mondiale al Festival di Busan e premiato con il Golden Rooster come Miglior lungometraggio d’esordio, Wind di Dandren Wanggyal è tratto dal romanzo The Bastard Child Gelak dello scrittore tibetano Alai. Girato in difficili condizioni climatiche in un villaggio tibetano di alta montagna, il film racconta la storia di Gelak, figlia adolescente di Samdan, una ragazza-madre. Le due donne vivono miseramente grazie a quanto offerto da uomini del luogo in cambio dei favori concessi dalla donna, subendo però continue discriminazioni, umiliazioni e ingiustizie. Ma la ragazza dimostra di avere un carattere forte e volitivo, si ribella alle regole e ai pregiudizi arcaici; vuole liberarsi dalla dipendenza economica e dalla tutela degli uomini, e rivendicando la sua autonomia rifiuta l’idea di cercarsi un marito. Sorretto dall’indomita prova attoriale di Tsering Drolma nel ruolo di Gelak, l’esordio di Dandren Wanggyal è un racconto femmi- nista coraggioso e toccante.

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DADREN WANGGYAL

Il tibetano Dandren Wanggyal, laureato presso la China Media University, ha lavorato per sei anni come giornalista per un’emittente televisiva e nel 2007 si è iscritto al Beijing Film Institute per prepararsi alla regìa. Il suo lungometraggio d’esordio Wind (2020) gli è valso il Golden Rooster come Miglior Debutto. Sta lavorando alla post-produzione del suo secondo film, A Summer for Wangmo.

FILMOGRAFIA

Wind (2021).

The Last Emperor

L'ultimo Imperatore

末代皇帝 Mò Dài Huáng Dì

di Bernardo Bertolucci, 1987, durata 163'.

 

Sceneggiatura: Bernardo Bertolucci, Mark Peploe, Enzo Ungari

Fotografia: Vittorio Storaro
Montaggio: Gabriella Cristiani
Musica: Ryuichi Sakamoto, David Byrne, Cong Su

Produttore: Jeremy Thomas
Interpreti: John Lone, Joan Chen, Peter O’Toole, Ying Ruocheng, Victor Wong, Dennis Dun, Ryuichi Sakamoto

L'epico capolavoro del Maestro Bernardo Bertolucci presentato nel trentacinquesimo anniversario della sua prima. Un indimenticabile affresco storico di possente afflato melodrammatico incentrato su Pu Yi, ultimo imperatore della Cina. Vincitore di nove premi Oscar.

 

Quando viene prescelto dall'Imperatrice Dowager come nuovo sovrano imperiale della Cina, Pu Yi ha solo tre anni e, dopo il primo stupore per lo sfarzo maestoso della reggia in cui è costretto a vivere, il suo solo desiderio è quello di tornare a casa... Si apre così il racconto epico e travolgente che Bernardo Bertolucci trasse da Sono stato imperatore, autobiografia dell'ultimo imperatore cinese Pu Yi. Un'opera di grande respiro storico, ma al contempo incentrata sull'ironia e sulla tragedia di un destino individuale eccezionale. Un film che ha fatto Storia come prima produzione occidentale autorizzata ufficialmente dalle autorità della Repubblica Popolare a girare all'interno della Città Proibita. Uno sforzo produttivo di collaborazione internazionale premiato con ben nove premi Oscar, tra cui Miglior Film e Miglior Regia per il Maestro Bertolucci. Un capolavoro che segnò una nuova stagione di apertura ed interesse reciproco tra Cina e Occidente che viene riproposto, in 35mm, esattamente a 35 anni dalla sua prima italiana.

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BERNARDO BERTOLUCCI

Bernardo Bertolucci (Parma 1941 – Roma 2018) è stato uno dei più importanti e acclamati registi nella storia del cinema italiano. Diresse il suo esordio nel 1962, con La commare secca, da una sceneggiatura di Pier Paolo Pasolini. Con opere come Prima della rivoluzione (1964), Il conformista (1970), Ultimo tango a Parigi (1972) e Novecento (1976) raccolse grandi consensi critici a livello internazionale e con L’ultimo imperatore (1987) divenne il primo regista italiano a vincere l’Oscar come Miglior Regista. Il suo ultimo lungometraggio è stato Io e te (2012).

FILMOGRAFIA

La commare secca (1962), Prima della rivoluzione (1964), Partner (1968), Amore e rabbia (episodio Agonia, 1969), Il conformista (1970), Strategia del ragno (1970), Ultimo tango a Parigi (1972), Novecento (1976), La luna (1979), La tragedia di un uomo ridicolo (1981), L’ultimo imperatore (1987), Il tè nel deserto (1990), Piccolo Buddha (1993), Io ballo da sola (1996), L’assedio (1998), Ten Minutes Older: The Cello (episodio Histoire d’eaux, 2002) The Dreamers(2003) Io e te (2012).

Karma

Karma

日夜江河 Rì Yè Jiāng Hé (Fiume di giorno e di notte)

di Zheng Peike, 2021, durata 93'.

Prima europea

 

Sceneggiatura: Zheng Peike, Yi Chen

Fotografia: Tian Bo
Montaggio: Matthieu Laclau, Tom Hsinming Lin

Musica: Hsu Chihyuan

Produttore: Yi Chen
Interpreti: Liao Yufeng, Zou Tao, Feng Jiamei

Un battelliere vede morire il figlio e il capitano della sua barca in un incidente di lavoro. Eredita la chiatta che deve condurre accanto al figlio del capitano. Un intenso esordio tra elaborazione del lutto e inattese svolte della vita.

 

Dopo aver perduto il figlio in un incidente di lavoro durante la navigazione sul fiume Yangtse, Xu Daliang, a titolo di risarcimento, diventa il nuovo proprietario della barca su cui lavorava. Deve però anche prendersi cura di Ma Dongshan, figlio dell’ex capitano, morto anch'egli nello stesso incidente. Il ragazzo si imbarca alle sue dipendenze come mozzo e persegue la ricerca del corpo del padre, ancora non riemerso dalle acque del fiume. Nell'intrigante debutto nel lungometraggio di Zheng Peike questi due personaggi intraprendono un viaggio che è al contempo reale e metaforico, levando l'ancora da un porto di risentimento reciproco per approdare verso una nuova destinazione di possibile mutua comprensione. Ambientato negli anni Novanta, Karma è stato girato a Nanchong, nel Sichuan ed è recitato nel dialetto locale. L'intenso Zou Tao è stato premiato come Miglior Interprete al Festival di Pingyao.

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ZHENG PEIKE

Zheng Peike, laureato alla Beijing Film Academy, dopo le prime esperienze nel cortometraggio ha girato nel 2021 il suo primo lungometraggio Karma, di cui è anche co-sceneggiatore. Il film è stato presentato in prima mondiale al Festival di Pingyao.

FILMOGRAFIA

Karma (2021).

One And Four

一个和四个 Yí Gè Hé Sì Ge (Uno e quattro)

di Jigme Trinley, 2021, durata 88'.

Prima europea

 

Sceneggiatura: Jingme Trinley, dal romanzo di Jamyang Tsering

Fotografia: Lü Songye
Montaggio: Jin Di
Musica: Ding Ke

Produttore: Pema Tseden, Wang Lei
Interpreti: Jinpa, Wang Zheng, Kunde, Darggye Tenzin, Tsemdo

Chi è il bracconiere? Chi è il poliziotto? Chi ha aiutato il bracconiere? Un guardiacaccia tibetano si confronta con un letale enigma in un tesissimo esordio di marca tarantiniana. Un thriller mozzafiato sullo sfondo di una foresta innevata che avvince e sorprende.

Mattino presto, una baita di montagna nella foresta innevata. Il guardiacaccia Sanggye, reduce forse da una sbronza, sembra quasi estraneo al luogo in cui lavora, presidiando il territorio e difendendolo dal bracconaggio. La sua solitudine è interrotta da una visita inattesa: un uomo insanguinato e ferito che afferma di essere una guardia forestale sulle tracce di un pericoloso bracconiere. Il dubbio si insinua in Sanggye e nello spettatore: quest’uomo è davvero chi proclama di essere? Il mistero si infittirà nel corso di una giornata sempre più tesa e pericolosa, in un racconto che inanella suggestioni cinefile da Kurosawa a Tarantino, rivisitati in contesto tibetano.

L’esordiente Jingme Trinley, figlio del regista Pema Tseden (che qui produce) adatta un romanzo dello scrittore Jamyang Tsering confezionando un thriller sorprendente per controllo della messa in scena, dei tempi drammaturgici e di una recitazione giocata costantemente sul crinale dell’inganno. Una rivelazione che segnala un talento da se- guire, premiatissimo al prestigioso festival del cinema indipendente cinese First 2021, dove One and Four è stato incoronato come Miglior Film e premiato per la Miglior Regia e Miglior Interpretazione – all’ottimo Jinpa nel ruolo di Sanggye. Una prima europea che impreziosisce il programma della seconda edizione del FanHua Chinese Film Festival.

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JINGME TRINLEY

Jingme Trinley è il figlio di Pema Tseden, il più acclamato regista tibetano. Ha studiato all’Accade- mia del Cinema di Pechino. Ha lavorato sul set di Mr. Six (2015) di Guan Hu e di Balloon (2019) di Pema Tseden. Ha realizzato il suo esordio One and Four a soli 24 anni. Il film ha fatto la sua prima mondiale al Festival di Tokyo 2021.

FILMOGRAFIA

One and Four (2021).

One and Four

The Chanting Willows

柳浪闻莺 Liǔ Làng Wén Yīng (I salici che cantano)

di Dai Wei, 2021, durata 106'.

Prima europea

 

Sceneggiatura: Dai Wei, Meng Wenjing, Wang Xufeng

Fotografia: Sha Jincheng
Montaggio: Di Jin, Liu Xinzhu
Musica: Dong Yingda

Produttore: Cheng Qingsong, Sheng Yanhong
Interpreti: Wang Yang, Kan Xin, Zheng Yunlong, Awang Renqing, Hai Tong

I delicati slittamenti dei sentimenti in un triangolo variabile tra due cantanti d’opera e un pittore di ventagli, sullo sfondo degli anni Novanta. Un’opera raffinata che pone al suo centro le emozionio del femminile.

Quarto lungometraggio della regista Dai Wei, The Chanting Willows propone una storia sentimentale ambientata in un’umida estate degli anni Novanta. Il film è e girato in formato 1.33 : 1, tipico del cinema muto, sulle pittoresche rive di un lago nel Parco Liulang Wenying di Hangzhou (a cui fa riferimento il titolo originale cinese). Tratto dal romanzo Orioles Singing in the Willows di Wang Xufeng, The Chanting Willows racconta con deliberata eleganza compositiva i progressivi cambiamenti nei rapporti fra Xin Yin e Tiao Chui, due ragazze della troupe dell’Opera Jiangnan Yue, amiche inseparabili fin dall’infanzia. Quando il giovane pittore di ventagli Gong Yushan entra nelle loro vite, generando la passione di entrambe, l’armonia del loro profondo rapporto si rompe. Questa crisi porterà però alla consapevolezza dell’importanza della loro storia comune. Un dramma al femminile raffinato e sensibile.

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DAI WEI

Dai Wei è una regista e produttrice cinematografica nata a Harbin che ha studiato alla Media and Communication University of China e conseguito un master all’Accademia del Cinema di Pechino. Ha inoltre seguito corsi presso l’Università di Los Angeles e alle Hawai. Ha lavorato in ambito te- levisivo e musicale, organizzando diversi eventi. Nel 2006 ha realizzato come produttrice e regista il suo primo film Ganglamedo, che è anche il primo musical tibetano. Il suo film più recente The Chanting Willows è stato presentato in Concorso al Festival di Shanghai 2021.

FILMOGRAFIA

Ganglamedo (2006), Once Upon a Time in Tibet (2010), Once again (2017), The Chanting Willows (2021).

The Chanting Willows

B FOR BUSY

爱情神话 Ài Qíng Shén Huà (Mito d’amore)

di Shao Yihui, 2021, durata 112'.

 

Sceneggiatura: Shao Yihui

Fotografia: Chen Jun

Montaggio: Huang Yiqiong

Musica: Wen Zi

Produzione: Ye Ting

Interpreti: Xu Zheng, Ma Yili, Wu Yue, Ni Hongjie, Yemang Zhou.

 

Lao Bai è un poliedrico cinquantenne divorziato e perennemente impegnato. L'incontro con la Sig.a Li e la figlioletta Maya lo porta a cercare di mettere ordine nella sua vita. Una commedia sentimentale contemporanea impreziosita da un'ambientazione nella Shanghai tradizionale.

 

 

Lao Bai, un cinquantenne divorziato, insegna pittura in un caratteristico quartiere alberato di Shanghai costruito nell’Ottocento, noto come la Concessione Francese. Da anni solo, Lao Bai s’innamora finalmente di una dirigente pubblicitaria, la signora Li, una quarantenne che vive con la figlioletta Maya e una madre assillante. Ma la donna cerca di mantenere le distanze. Per far colpo su di lei, accettando la proposta di un vecchio amico, Lao Bai organizza una mostra dei suoi dipinti e cerca anche di farsi amica la ragazzina. In questa divertente e animata vicenda le complicazioni non mancheranno, soprattutto a causa di due donne: Beibei, l'ex moglie di Lao Bai, una dominatrice, e Gloria, una ricca allieva di pittura che stuzzica il maestro.

La regista Shao Yihui confeziona una commedia sentimentale shanghaiese che vuole restituire, nelle scelte della lingua e delle ambientazioni la vivacità del lato più 'tradizionale' della metropoli simbolo della Cina contemporanea.

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SHAO YIHUI

Nata nella provincia settentrionale dello Shanxi nel 1991, Shao Yihui si è laureata presso il Dipartimento di Letteratura e Drammaturgia dell’Accademia del Cinema di Pechino. Già nota come scrit- trice, è co-sceneggiatrice del film Youth Never Returns (2015). Ha debuttato nella regìa nel 2021, con B for Busy di cui firma anche la sceneggiatura. Questo racconto di un amore di mezza età ha avuto ottimi riscontri con critica e pubblico in Cina.

FILMOGRAFIA

B for Busy (2021).

B For Busy

Hi, Mom

你好, 李焕英 Nǐ Hǎo, Lǐ Huànyīng (Ciao, Li Huanying)

di Jia Ling, 2021, durata 128'

 

Sceneggiatura: Bu Yu, Guo Yupeng, Jia Ling, Liu Honglu, Sun Jibin, Wang Yu

Fotografia: Liu Yin, Sun Ming
Montaggio: God Ye
Musica: Peng Fei

Produttore: Li Ning, Tina Shi
Interpreti: Jia Ling, Zhang Xiaofei, Shen Teng, Chen He, Du Yuan, He Huan

Inatteso campione d’incassi al botteghino cinese del 2021, Hi, Mom racconta tra com- media ilare e sincera commozione il tentativo di una figlia di ‘riparare’ la relazione con la madre. Un Ritorno al futuro al femminile che è valso a Jia Ling il Golden Rooster come Miglior Attrice.

L’attrice comica Jia Ling interpreta il ruolo della protagonista di questa commedia, debuttando allo stesso tempo nella regia e collaborando alla sceneggiatura. In un viaggio immaginario, proiettata indietro nel tempo, la giovane Jia Xiaoling incontra la madre Li Huanying morta da poco in un incidente, ritrovandola come giovanissima operaia e del tutto ignara del legame madre-figlia che hanno/avrebbero poi avuto. Frequentando la madre da coetanea, ben consapevole di non averle dato soddisfazioni come figlia nella vita reale, interviene per risolvere a suo favore varie situazioni e cerca perfino di condi- zionare il suo futuro, costruendo con lei un rapporto di amichevole e divertita complici- tà. Questa commedia agrodolce, con una premessa narrativa che fa pensare a Ritorno al futuro, Hi, Mom si è rivelata il successo inatteso del Capodanno lunare (l’equivalente del nostro Natale al box office cinese) 2021, battendo sulla lunghezza concorrenti più dispendiosi e pubblicizzati. Il trionfo di Jia Ling l’ha portata ad essere riconosciuta come Miglior Attrice ai Golden Rooster 2021.

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JIA LING

Jia Ling, all’anagrafe Jia Yuling, è nata nella provincia dell’Hubei nel 1982. Grazie ai suoi sketch comici è divenuta una figura assai popolare della televisione cinese. Ha realizzato nel 2021 il suo primo film come regista, Hi, Mom, ispirato ad uno sketch comico dallo stesso titolo, presentato nel 2016. Il film, dedicato alla memoria della madre dell’autrice, si è rivalato il trionfo a sorpresa del Capodanno lunare (la stagione più redditizia per il botteghino cinese) 2021.

FILMOGRAFIA

Hi, Mom (2021).

Hi, Mom

New Gods:
Nezha Reborn

新神榜: 哪吒重生 Xīng Shéng Bǎng: Né Zhā Chóng Shēng

(I nuovi dei: la rinascita di Nezha)

di Zhao Ji, 2021, durata 118'.

 

Sceneggiatura: Mu Chuan

Montaggio: Keer Zu

Musica: Guo Haowei

Produttore: Lu Xi

La figura popolarissima della divinità taoista Nezha rivisitata in chiave contemporanea, incarnata da un fattorino motociclista. Un’avventura eroica che testimonia la creatività e il successo dell’animazione cinese.

Nezha, mitologico eroe taoista cinese, è una delle figure culturali nazionali più popolari in Cina. Noto attraverso romanzi classici che ne narrano le gesta e per versioni cinematografiche degli anni Sessanta e Settanta, ha conquistato una nuova affermazione dal 2018 grazie alle proposte di animazione realizzate con tecnologie di avanguardia. New Gods: Nezha Reborn è un’inventiva rivisitazione di questo personaggio iconico in chiave contemporanea e ha richiesto ben quattro anni per la realizzazione. Si distacca dalle precedenti rappresentazioni ambientate nel passato ricorrendo all’artificio della reincarnazione: nelle vesti del giovane fattorino appassionato di motocicletta Li Yunxiang, il leggendario eroe usa i suoi eccezionali poteri sovrannaturali contro le ingiu- stizie dei prepotenti. Realizzato in 3D, Nezha Reborn è stato un considerevole successo al botteghino cinese, tanto che il regista Zhao Ji ha già completato un nuovo capitolo della serie New Gods, Yang Jian.

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ZHAO JI

Zhao Ji è un regista di animazione che ha già realizzato tre lungometraggi come autore principale a partire dal 2019, con White Snake. I suoi due lavori successivi sono due capitoli della serie New Gods, Nezha Reborn (2021) e Yang Jian (2022).

FILMOGRAFIA

White Snake (2019), New Gods: Nezha Reborn (2021), New Gods: Yang Jian (2022).

New Gods: Nezha Reborn

A Marble Travelogue

石史诗 Shí Shǐ Shī (Un diario di viaggio del marmo)

di Wang Sean, 2021, durata 99'.

 

Sceneggiatura: Sean Wang
Fotografia: Xiao Xiao, Carles Muñoz Gómez-Quintero, Sean Wang
Montaggio: Tao Gu, Claudio Hughes, Sean Wang
Musica: Jeroen Goeijers
Produttore: Jia Zhao, Wang Zijian, Valerie Montmartin, Rea Apostolides
Interpreti: Marianna & Sofia Erotokritou, Andreas & Vaso Erotokritou, Zhen Congda, Laurent Sebban, Wang Xiaoying

Un saggio documentario sul periplo che porta il marmo bianco greco verso la Cina, per creare riproduzioni dell'arte ellenica, e viceversa, sotto forma di souvenir made in China venduti nelle località turistiche sull'Egeo. Una ficcante riflessione sull'interconnesione dell'economia globale.

 

Il viaggio di un blocco di marmo da una cava del Peloponneso fino alla Cina, dove scultori locali trasformano il materiale grezzo in sculture e colonne di ispirazione ellenistica utilizzate per adornare le magioni dei nuovi ricchi. I materiali di risulta vengono poi lavorati per realizzare souvenir come le calamitate da frigo, che vengono rispediti in Grecia, dove saranno probabilmente acquistati da turisti cinesi. Il secondo lungometraggio documentario di Sean Wang è un saggio ironico e intelligente che riflette sulle rotte globali del capitalismo, proponendo anche una riflessione pertinente e senza pregiudizi sulla relazione e le dipendenze reciproche tra passato e presente e tra Occidente e Oriente. Un lavoro che è stato presentato con successo ai più importanti festival di documentario, dall'International Documentary Festival Amsterdam a Nyon Visions du Réel.

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SEAN WANG

Sean Wang è un regista cinese di etnia hui. Ha studiato regia televisiva presso l’Università della Comunicazione della Cina e ha conseguito un master in sceneggiatura presso l’Accademia del Cinema di Pechino. Il suo primo lungometraggio documentario Lady of the Harbour ha fatto la sua prima all’International Documentary Festival Amsterdam 2017.

FILMOGRAFIA

Lady of the Harbour (2017), A Marble Travelogue (2021).

A Marble Travelogue
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La Storia Di Qiu Ju

秋菊打官司 Qiū Jú Dǎ Guān Si (Qiu Ju fa causa)

di Zhang Yimou, 1992, durata 110'.

 

Sceneggiatura: Liu Heng da una novella di Chen Yuanbin

Fotografia: Chi Xiaoning, Lu Hongyi, Yu Xiaoquin

Montaggio: Du Yuan
Musica: Zhao Jiping

Produttore: Feng Yiting, Fung Kwok Ma
Interpreti: Gong Li, Lei Kesheng, Liu Peiqi, Ge Zhijun, Ye Jun, Yang Liuchun

 

La parabola della caparbia Qiu Ju, giovane donna che per salvare l’onore del marito, decide di far causa al tracotante capovillaggio. Un grande classico del Maestro Zhang Yimou, interpretato dalla sua musa Gong Li, che trent’anni fa vinse il primo Leone d’Oro della Cina alla Mostra di Venezia.

Presentato nel 1992 alla 49a Mostra del Cinema di Venezia, La storia di Qiu Ju divenne il primo film dalla Repubblica Popolare Cinese a vincere il Leone d’Oro, insieme alla Coppa Volpi come Miglior Attrice per Gong Li. Si tratta di un adattamento di La famiglia Wan va in tribunale di Chen Yuanbin, dove Zhang Yimou, a fianco della sua musa Gong Li, si è avvalso per la prima volta di attori non professionisti. La vicenda è ambientata durante l’inverno in un villaggio della Cina settentrionale. Nel corso di una lite con il capo-villaggio Wang Shantang, il giovane Qinglai rimane ferito e la moglie Qiu Ju, in attesa del loro primo figlio, si rivolge al poliziotto Li Shunlin per chiedere giustizia e ottiene il rimborso delle spese mediche. Sostenendo che per la dignità di Qinglai, umiliato e percosso di fronte a tutto il villaggio, sia più importante ricevere delle scuse, Qiu Ju continua a pretenderle dall’arrogante Wang ma, dato che lui si rifiuta di presentarle, decide di fargli causa.

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ZHANG YIMOU

Originario della provincia nordoccidentale dello Shaanxi, Zhang Yimou si è diplomato all’Accademia del Cinema di Pechino nel 1982 ed è il capofila della cosiddetta Quinta Generazione dei cineasti cinesi. Dopo aver mosso i primi passi nel cinema come direttore della fotografia di Terra Gialla (1984) di Chen Kaige e come interprete, tra gli altri di The Old Well (1987) di Wu Tianming, Zhang ha esordito nel lungometraggio con Sorgo Rosso, vincitore dell’Orso d’oro al Festival di Berlino e primo film cinese a vincere uno dei grandi festival europei. Sono seguiti trionfi alla Mostra del cinema di Venezia, con il Leone d’Argento per Lanterne Rosse (1991) e quello d’’Oro per La storia di Qiu Ju (1992) e per Non uno di meno (1999) e al Festival di Cannes, con il Grand Prix di Vivere! (1994), nonché le nomination agli Oscar per Judou(1990), la prima per un film cinese, per Lanterne rosse e per Hero (2002). In occasione delle Olimpiadi del 2008 a Pechino, ha ideato la spettacolare cerimonia ufficiale d’apertura dei Giochi.

FILMOGRAFIA

Sorgo rosso (1988), Codename Cougar (1989), Ju Dou (1990), Lanterne rosse (1991), La storia di Qiu Ju (1992), Vivere!(1994), Lumière and Company (episodio, 1995), La triade di Shanghai (1995), Keep Cool (1997), Non uno di meno(1999), La strada verso casa (1999), La locanda della felicità (2001), Hero (2002), La foresta dei pugnali volanti (2004), Mille miglia... lontano (2005), La città proi- bita (2006), Chacun son cinéma (episodio En regardant le film, 2007), Sangue facile (2009), Under the Hawthorn Tree (2010), I fiori della guerra (2011), Lettere di uno sconosciuto (2014), The Great Wall (2016), Shadow (2018), One Second (2020), Cliff Walkers (2021), Snipers (2022).

The Story of Qiu Ju
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